LE AGAVI

Agave:
americana
angustifolia
attenuata
ferox
filifera
macroacantha
potatorum
sisalana
vitoriae-reginae

Le agavi sono piante originarie dell’America centrale e del Messico.
Agave in latino e dal greco gr. ἀγαυός significa splendido, meraviglioso.
Sono composte da centinaia di specie, se ne contano circa 280.
In Italia sono state introdotte, alcune specie, nel secolo XVI (Pisa nel 1583, Firenze nel 1586) e in seguito in tutto il Mediterraneo, trovando ambiente favorevole nelle zone meridionali dell'Italia, nelle isole Sicilia e Sardegna , naturalizzandosi e propagandosi sopratutto per via vegetativa.
Alcune specie (sopratutto quelle più grandi) sono state utilizzate anche per la loro grande capacità di stabilizzare il terreno, in pendii scoscesi, dovute alle loro radici lunghe e fitte capaci di andare in profondità e di trattenere la terra.
agave variegata Il genere è composto da piante succulente perenni con portamento a rosetta e fusto generalmente non visibile.
Le varie specie possono essere di varia grandezza, da alcune piccole di 20 cm. sino ad altre con un’ampiezza fogliare di 5-6 metri come le agavi americane. Sono piante monocarpiche, cioè, fioriscono una volta solo nella loro vita e dopo muoiono (tranne alcune eccezioni come l'agave stricta e l'agave striata), al posto della pianta madre però tutt'intorno nascono nuove piantine dovute ai polloni ed altre ai bulbilli caduti dal ramo fiorifero che assicurano la vita della specie, oltre alla possibilità di propagarsi anche tramite seme.
Il terreno adatto alle agavi è un terreno non argilloso, ma un pò sabbioso e subacido, pertanto adatta a terreni poveri anche rocciosi e poco concimati.
Generalmente le foglie sono grandi, coriacee e fibrosissime, provviste di una spina apicale robusta e lunga e quasi sempre con spine laterali.
Le agavi, pur essendo una piante molto resistenti, possono, comunque, essere attaccate dalla cocciniglia, da afidi e da funghi. Un'altra malattia che la rende vulnerabile è il marciume molle causato da batteri come il Pectobacterium che prosperano soprattutto in ambienti poco aerati e umidi.
Dall’agave, i nativi dell'America centrale, ricavano bevande alcoliche, non alcoliche e sciroppi dolcificanti, tra cui il pulque e il mezcal che si ricavano tagliando la base del ramo fiorifero, vi si fa una cavità, nella quale si ricava la linfa che doveva salire per i fiori. Questa linfa fermentata da il pulque, simile ad un vino (5% di alcol), il pulque in seconda distillazione dà un liquido più alcolico (tra 32% e 54% di alcol), il mezcal.
agave nella roccia Dalle foglie dell'agave sisalana si ricava la sisal, una fibra di colore biancastro o giallo chiaro, dura, tenace ed elastica, usata per fabbricare cordami e imballaggi. Con la stessa fibra si creano tappeti rustici e amache.
Di solito le agavi hanno bisogno di molto spazio e non sono adatte ad essere coltivate in casa o piccoli giardini, però certe specie nane quali l'agave-vitoriae-reginae, l'agave echinoides e l'agave parviflora, possono stare in serra o nei balconi.
Il clima ideale per l'agave prevede inverni miti che non scendano al di sotto dei 10 gradi Celsius ed estate calde sino ai 30-35 gradi. Tuttavia, queste piante sono molto resistenti e sopportare temperature al di fuori di questi limiti, per un periodo limitato, senza subbire gravi danni. Possono vivere e riprodursi facilmente anche nei climi mediterranei tipici delle zone meridionali.
Sono molto resistenti alla siccità e, essendo piante rustiche, una volta piantate in piena luce e in terreni bene drenati, non necessitano di cure particolari.